Quando l'ipoacusia è più severa, si raccomanda di considerare gli impianti cocleari o gli apparecchi acustici BAHA, noti anche come impianti a conduzione ossea.
Gli impianti cocleari sono dispositivi avanzati che stimolano direttamente il nervo uditivo tramite un intervento chirurgico, migliorando significativamente la percezione uditiva anche in casi di perdite uditive gravi.
Al contrario, i BAHA trasmettono il suono attraverso le ossa del cranio, offrendo un'opzione alternativa per chi ha problemi alle vie uditive esterne.
La scelta tra impianto cocleare e BAHA dipende dalle specifiche necessità uditive del paziente e dalle considerazioni individuali.
L’impianto cocleare è un dispositivo impiantabile chirurgicamente adatto a persone con ipoacusia neurosensoriale monolaterale o bilaterale con una perdita da moderatamente severa o profonda.
Riconquistare l’udito passo dopo passo
Per le persone con ipoacusia neurosensoriale monolaterale o bilaterale con una perdita da moderatamente severa o profonda, per le quali le classiche soluzioni acustiche non danno un adeguato beneficio di ascolto, può essere opportuno occorre ricorrere ad un impianto cocleare per captare il suono ed elaborarlo per renderlo udibile.
Gli impianti cocleari invisibili di ultima generazione offrono un design discreto e avanzate tecnologie. Tra le loro caratteristiche principali troviamo:
Questi dispositivi migliorano significativamente la qualità della vita per chi ha una perdita uditiva profonda.
Il costo dell'impianto cocleare è generalmente coperto interamente dal Sistema Sanitario Nazionale. La diagnosi, la valutazione e l'indicazione per l'impianto sono responsabilità della struttura ospedaliera o universitaria. Tuttavia, la legge può variare a seconda delle normative regionali e delle ASL/ASST locali, che regolano l'implementazione basandosi su criteri audiologici, capacità psicoattitudinali e potenziali risultati.
L'intervento chirurgico per inserire l'impianto cocleare dura circa due ore e si esegue in anestesia generale. Lo scopo è quello di inserire il multielettrodo all'interno della scala timpanica della coclea fissando il ricevitore-stimolatore alla teca cranica.
Di solito il paziente viene dimesso entro due giorni. Circa tre settimane dopo l'intervento, quando la ferita è stabile, si attiva il dispositivo esterno tramite un programma specifico. Questa fase, chiamata "mappaggio", implica la programmazione del dispositivo, la valutazione delle risposte del paziente agli stimoli e il miglioramento del comfort uditivo.
Durante la convalescenza dopo l'inserimento dell'impianto cocleare, è fondamentale seguire attentamente le indicazioni mediche per favorire una pronta guarigione e ottimizzare i risultati uditivi.
I rischi postoperatori sono rari, ma tra i rischi potenziali vi sono il rigetto dell'impianto cocleare, infezioni della cicatrice e, in casi estremamente rari, la meningite.
L'impianto cocleare è una tecnologia avanzata senza fili che può migliorare significativamente la qualità della vita delle persone con grave perdita uditiva. Chi lo ha utilizzato spesso riporta miglioramenti notevoli nella capacità di percepire i suoni e di comunicare in ambienti rumorosi.
Le testimonianze positive evidenziano un aumento della fiducia e della partecipazione sociale. Tuttavia, alcuni utenti segnalano anche esperienze negative durante il processo di adattamento e la necessità di regolazioni frequenti del dispositivo per ottimizzare l'esperienza uditiva. È importante considerare attentamente tutti gli aspetti, inclusi i costi e le complicazioni potenziali come infezioni o rigetto dell'impianto, prima di prendere una decisione.
Domande comuni sugli impianti cocleari
Gli impianti cocleari sono costituiti da due componenti centrali: un processore del suono esterno con microfono, batteria e bobina e l’impianto vero e proprio.
Il processore del suono viene solitamente indossato dietro l’orecchio, catturando suoni e segnali sonori all’esterno del corpo e convertendoli in segnali digitali. Questi vengono inviati all’impianto attraverso la pelle per mezzo della bobina di trasmissione sul lato della testa. Una volta accaduto ciò, l’impianto converte i segnali codificati digitalmente in impulsi elettrici. Questi impulsi sono trasmessi all’array di elettrodi nella coclea, che stimola il nervo acustico. I segnali risultanti vengono trasmessi al cervello, che li decodifica come impressione uditiva.
Inizialmente, gli impianti cocleari erano destinati principalmente a persone completamente non udenti.
Tuttavia, alla luce degli sviluppi più recenti, gli impianti cocleari possono essere utilizzati anche nei casi in cui gli apparecchi acustici non garantiscono più una sufficiente comprensione delle conversazioni. In linea di principio, gli impianti cocleari sono una soluzione intelligente ed efficace per alcuni tipi di ipoacusia grave, compresa la sordità.
Se il calo dell'udito o l’ipoacusia nell’adulto aumentano a tal punto che gli apparecchi acustici convenzionali non riescono a compensarli, gli impianti cocleari possono essere un’alternativa. Gli impianti cocleari infatti, come detto, sono particolarmente adatti a persone con perdita dell’udito moderata o grave o sordità completa in entrambe le orecchie. Oltre al nervo acustico, anche il sistema uditivo e il centro uditivo cerebrale del candidato devono essere intatti. Se queste condizioni sono soddisfatte, vengono effettuati diversi esami per determinare se la persona interessata può essere sottoposta o meno all'inserimento di un impianto.
Sì, in teoria un impianto cocleare può essere rimosso chirurgicamente.
Tuttavia, la decisione di rimuovere un impianto cocleare dipende da vari fattori, come la necessità medica, il rischio associato alla procedura chirurgica e le condizioni individuali del paziente.
La rimozione può essere necessaria in casi di complicazioni gravi o se il dispositivo non funziona correttamente e non può essere riparato. È importante discutere attentamente con il medico specialista per valutare tutti i rischi e benefici prima di procedere con la rimozione dell'impianto cocleare.
Dopo l'intervento dell'impianto cocleare, il tempo necessario per iniziare a percepire i suoni può variare da persona a persona.
In molti casi, i pazienti cominciano a percepire suoni e miglioramenti nell'udito già durante la fase di attivazione del dispositivo, che avviene di solito alcune settimane dopo l'intervento chirurgico.
Tuttavia, l'esperienza uditiva completa e la capacità di comprendere il linguaggio e altri suoni complessi possono richiedere del tempo e un periodo di adattamento, che può durare dai mesi fino a un anno o più. Questo dipende dalle condizioni individuali, dalla motivazione del paziente, dalla qualità della riabilitazione uditiva e dalla capacità del cervello di adattarsi al nuovo input uditivo fornito dall'impianto cocleare.
La scelta del miglior centro per un impianto cocleare dipende da diversi fattori, tra cui la reputazione del centro per l'esperienza nel campo dell'otorinolaringoiatria e dell'audiologia, la disponibilità di tecnologie all'avanguardia, e la qualità dei servizi di supporto e riabilitazione offerti.
È consigliabile cercare recensioni e raccomandazioni da parte di altri pazienti, consultare più centri per confrontare le opzioni disponibili e, soprattutto, discutere direttamente con i professionisti sanitari per valutare quale centro possa fornire la migliore assistenza personalizzata per le proprie esigenze uditive.
L'impianto a conduzione ossea è una soluzione indicata quando la naturale trasmissione del suono all’orecchio interno risulta essere impedita da un erroneo funzionamento dell’orecchio esterno e/o medio. Esso, sfruttando il principio della conduzione diretta attraverso l’osso, invia il suono all’osso stesso, affidando a quest’ultimo la sua trasmissione all’orecchio interno.
Verso l’impianto a conduzione ossea
Per comprendere se effettivamente l’impianto a conduzione ossea risponda alle proprie esigenze uditive è necessario rivolgersi ad un esperto che, in seguito ad un’attenta analisi della singola capacità di ascolto, valuterà attentamente la situazione.
L’utilizzo dei processori a conduzione ossea non prevede necessariamente un intervento chirurgico: attraverso l’applicazione di un archetto o di un’apposita fascia elastica sarà possibile testare la reale efficacia dell’impianto.
Il costo di un impianto BAHA può variare considerevolmente a seconda di diversi fattori, inclusi il paese in cui viene eseguita l'intervento, la struttura sanitaria, e se è necessario includere la riabilitazione uditiva e il follow-up.
Tuttavia, in generale, il costo può essere significativo e spesso comprende la chirurgia stessa, il dispositivo, le visite di controllo e altri servizi associati. È consigliabile consultare direttamente un medico specialista o un centro uditivo per ottenere un'informazione precisa e dettagliata sul costo di un impianto BAHA specifico.
Le opinioni sull'impianto BAHA sono generalmente positive tra chi lo utilizza. Molti pazienti riferiscono un miglioramento significativo nella loro capacità uditiva, specialmente in situazioni in cui altri dispositivi uditivi non sono efficaci.
L'impianto BAHA è apprezzato per la sua capacità di trasmettere il suono direttamente all'orecchio interno attraverso le ossa, bypassando le vie uditive esterne compromesse.
Tuttavia, alcune persone possono incontrare sfide durante il periodo di adattamento iniziale o possono avere aspettative diverse rispetto ai risultati ottenuti. È importante considerare attentamente le esperienze personali e consultare un medico specialista per valutare se l'impianto BAHA sia appropriato per le proprie necessità uditive.
Domande comuni sugli impianti BAHA
Sebbene la più nota sia la via aerea, il corpo umano può anche condurre i suoni attraverso l'osso. È proprio questa l'opzione di cui si avvalgono gli impianti BAHA che, senza affaticare il condotto uditivo, trasferiscono il suono attraverso l'osso direttamente all'orecchio interno. Il risultato è un suono più nitido e chiaro, senza la distorsione o il feedback a volte associati alle cuffie. Un impianto osteointegrato è costituito da due parti:
Il funzionamento di un impianto osteointegrato è spiegato in tre fasi:
Un impianto BAHA è l'opzione più consigliata per adulti e bambini (dai 5 anni) con ipoacusia dovuta a problemi all'orecchio esterno e medio, poiché in questi casi gli apparecchi acustici devono amplificare il suono a tal punto che finisce per distorcersi.
Esistono tre tipi di ipoacusia per le quali questo tipo di impianto può essere adatto:
La valutazione relativa all'opportunità di un impianto BAHA nei bambini spetta agli esperti. Sebbene questo tipo di dispositivo sia generalmente consigliato per i bambini di età superiore ai 5 anni, è importante che ogni caso venga analizzato individualmente, per cercare di garantire i risultati più vantaggiosi per il paziente.
Molti fattori determinano la massima efficienza o meno di queste soluzioni acustiche: dal tipo di danno uditivo all'abilità e alla dedizione all'apprendimento. Tra gli elementi determinanti vi sono problematiche fisiche, ma anche problematiche cognitive e psicologiche. La cosa più importante è essere disposti a impegnarsi nell'apprendimento.
Nei bambini e nei neonati con gravi problemi di udito, è possibile utilizzare un impianto cocleare che svolga le funzioni danneggiate di solito proprie dell’orecchio interno. In questo modo, l’udito può essere ripristinato anche se le cellule ciliate dell’orecchio interno sono danneggiate. Soprattutto nei bambini che soffrono di ipoacusia grave o sordità, i medici spesso raccomandano un trattamento molto precoce con impianti acustici.
Questo per garantire che lo sviluppo dell’udito e del parlato non vengano interrotti o ritardati in un momento fondamentale per la formazione. Anche i bambini nati con ipoacusia grave o completamente non udenti possono, in determinate condizioni, tornare a sentire grazie agli impianti cocleari. In ogni caso, è particolarmente importante che i bambini e i neonati ricevano un’assistenza continua e attenta da parte di logopedisti, pedagoghi e psicologi.
L'impianto richiede una procedura chirurgica che di solito dura tra 1 e 3 ore. L'operazione consiste nel posizionare la parte interna dell'impianto: il recettore stimolante (tra la pelle e l'osso parietale) e gli elettrodi (nella coclea). Un mese dopo l'intervento, la parte esterna dell'impianto (il processore e la bobina) viene collegata in modo che il paziente inizi a sentire. Parallelamente, vengono stabilite le sessioni di programmazione e le impostazioni del dispositivo.
Una volta completato l'intero impianto, inizia il processo di apprendimento e formazione in modo che il paziente impari a riconoscere e comprendere i suoni e le voci nel proprio ambiente. Questo periodo riabilitativo, in cui intervengono audiologi, logopedisti e otorinolaringoiatri, dura solitamente tra i 6 mesi e un anno.
L'uso corretto dell'impianto e il conseguente miglioramente dell'udito richiede un periodo di apprendimento diverso per ogni paziente. Con il monitoraggio e l'aiuto di audiologi, logopedisti e otorinolaringoiatri, il paziente impara a riconoscere e comprendere i suoni e le voci nel proprio ambiente.
Come detto, la riabilitazione di solito dura tra 6 mesi e un anno. Nel caso degli adulti, questo periodo dipende anche dalla lunghezza del periodo in cui si è persa la capacità di sentire. L'importante è la costanza e il lavoro nella riabilitazione.
Nell'ultimo periodo, ci si è chiesti se un impianto possa avvantaggiare persone che fino ad ora non sono state considerate candidati. Ad esempio, persone con il seguente profilo audiometrico al momento non sono considerate come ottimi candidati:
In genere, questi pazienti hanno buoni risultati di riconoscimento vocale in condizioni di silenzio, basandosi sul loro udito residuo a bassa frequenza. Tuttavia, quando l'ambiente diventa rumoroso, la comunicazione diventa più difficile a causa della mancanza di informazioni vocali ad alta frequenza.
L'amplificazione per questo gruppo di pazienti viene fornita principalmente al di sotto di 1000-1500 Hz, poiché la gravità della perdita dell'udito al di sopra di questo intervallo di frequenza rende inefficaci gli apparecchi acustici convenzionali. Le cellule ciliate e/o le fibre nervose danneggiate in queste cosiddette "regioni morte cocleari ad alta frequenza" non saranno sufficienti per fornire informazioni acustiche utilizzabili secondarie al grado di perdita dell'udito.
In futuro, i componenti di questo gruppo potrebbero diventare candidati efficaci per un impianto cocleare se fosse possibile combinare la stimolazione elettrica presentata all'interno della coclea e la stimolazione acustica presentata attraverso il normale meccanismo di conduzione del suono: impianto cocleare / tecnologia ibrida degli apparecchi acustici.