Nell'ipoacusia neurosensoriale bilaterale entrambe le orecchie subiscono una diminuzione delle capacità uditive. La causa è imputabile a danni, di diversa origine, a carico dell’orecchio interno: la porzione di organi formata da coclea (o chioccola), membrana tectoria e nervo acustico infatti interrompe la sua “tradizionale” attività di conversione delle vibrazioni sonore percepite in impulsi nervosi, con conseguenze per il profilo uditivo personale.
Con una popolazione tra le più longeve in Europa e nel mondo, l’Italia è anche uno dei paesi nei quali la riduzione della sensibilità uditiva nell'età geriatrica risulta più incidente. I dati diffusi dall'Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità, presentano l’ipoacusia come un fenomeno che riguarda un italiano su 3 tra gli over 60, con un’incidenza di circa il 60% spostando l’attenzione sulla popolazione con più di 85 anni. Uno spunto di approfondimento è offerto dalla correlazione fra ipoacusia e invecchiamento cognitivo e delle ricerche scientifiche che pongono l’attenzione anche sull'associazione esistente tra ipoacusia e incremento del rischio di caduta a terra, con l’insorgenza di possibili forme di ridotta mobilità. Molto è possibile fare per interrompere la connessione tra ipoacusia e demenza: agire presto e bene è il primo passo di questo percorso.
Le cinque funzioni cognitive associate alla comunicazione verbale (velocità nell'elaborazione delle informazioni, abilità di usare il contesto linguistico, attenzione, memoria intesa come la capacità di raccogliere insieme informazioni ed elaborarle e l’integrazione linguistica) subiscono tutte, ad eccezione della seconda, un regresso naturale con il progressivo avanzare dell’età. E’ lecito chiedersi dunque cosa accada quando a questa situazione fisiologica si unisca l’insorgenza dell'ipoacusia. A questo proposito, alcune ricerche, condotte mettendo a confronto persone che utilizzano apparecchi acustici, con altre che non se ne avvalgono, hanno messo in luce come l’amplificazione uditiva abbia permesso ai primi di ottenere risultati migliori nella performance mentale rispetto ai pazienti senza amplificazione. Questo ambito è ancora al centro di studi da parte della comunità scientifica e nuovi tasselli permetteranno di comporre un quadro più chiaro nei prossimi anni. Tuttavia, anche con lo scopo di offrire un reale aiuto nella conservazione delle abilità cognitive della popolazione più adulta, incidendo in questo modo sulla qualità della vita degli anziani e delle persone a loro care, la prevenzione resta una valida forma di tutela. Prendersi cura dell’udito, giorno dopo giorno, tenere sotto controllo le capacità individuali con i test dell’udito online o presso un centro specializzato e se necessario fare ricorso ad un apparecchio acustico su misura rappresentano il modo corretto per conservare l’udito in salute.
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