Il lavaggio dell'orecchio con l'acqua ossigenata è un metodo di pulizia utilizzato di frequente ma che comporta una serie di rischi, molto spesso legati a situazioni particolari dell'orecchio o ad una non corretta esecuzione della manovra. Vediamo insieme i principali errori da non commettere.
L'utilizzo di acqua ossigenata per la pulizia delle orecchie può comportare alcuni rischi, molti dei quali legati a particolari situazioni dell'orecchio (es. membrana timpanica perforata) o ad un utilizzo non corretto. Prodotti ad alta percentuale di perossido di idrogeno, non sufficientemente diluito, possono portare allo sviluppo di bolle, vesciche e ustioni al canale uditivo, sensazioni di vertigine, acufeni transitori e perdita temporanea dell'udito.
In situazioni particolari come la presenza di infezioni, un timpano danneggiato o l'utilizzo di apparecchi acustici, l'utilizzo di acqua ossigenata può essere ancora più dannoso ed è quindi assolutamente sconsigliato.
La pulizia dell'orecchio con acqua ossigenata può essere effettuata mediante l'utilizzo di apposite gocce, da applicare all'interno del canale uditivo, o con una siringa di almeno 100 ml dotata di uno speciale beccuccio tramite il quale irrigare il canale uditivo con una miscela composta da acqua tiepida e perossido di idrogeno.
La corretta manovra prevede di tirare leggermente il padiglione auricolare verso l’alto e posteriormente per facilitare l'entrata dell'acqua nel condotto uditivo. Il beccuccio della siringa deve essere posizionato nella parte superiore del condotto per dirigere l’acqua posteriormente al cerume e facilitare così l’espulsione. Alla fine, si inclina il capo per favorire la fuoriuscita di acqua e si asciuga l’orecchio con un panno morbido. Prima di effettuare questo particolare tipo di lavaggio si consiglia di chiedere sempre conferma al proprio medico.
Una regolare pulizia dell'orecchio consente di prevenire il verificarsi di infezioni e l'accumulo di batteri e virus, oltre che del cerume. Nello specifico la pulizia con acqua ossigenata realizzata in maniera autonoma è sconsigliata, soprattutto in presenza di situazioni particolari, come infezioni o lesioni del condotto uditivo e della membrana del timpano.
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