Generalmente associata al caffè ma presente anche in altri vegetali (come foglie di tè, cacao, guaranà), la caffeina è un composto chimico naturale che ha effetti piuttosto evidenti sul nostro organismo che possiamo sperimentare ogni giorno. È in grado di stimolare il sistema nervoso (eliminando la sonnolenza), l’apparato cardiovascolare, la secrezione gastrica e il metabolismo.
Gli effetti, quindi, possono essere positivi ma solo se la si assume a piccole dosi: alte quantità determinano, fra gli altri:
Secondo gli studi, l’assunzione media giornaliera di caffeina negli adulti raggiunge i 320 mg, mentre la dose consigliata è di massimo 200 mg. Oltre questa quantità, infatti, si può incorrere nei suoi effetti nocivi:
Un secondo studio (Korean National Health and Nutrition Examination Survey 2009-2012) ha provato ad analizzare la relazione caffè-udito, questa volta sulla popolazione coreana, in particolare su 13.448 partecipanti di età superiore ai 19 anni.
È risultato che i consumatori regolari di caffè di età compresa fra i 40 e 64 anni avevano una perdita dell’udito inferiore del 50-70% rispetto ai consumatori occasionali e lo stesso valeva per l'acufene, suggerendo un effetto protettivo e preventivo della caffeina.
Per quanto riguarda invece la temporanea perdita o riduzione dell’udito a seguito di sovrastimolazione acustica, un esperimento del Laboratorio di Scienze Uditive dell'Università McGill ha dimostrato che una dose giornaliera di caffeina ne ostacola la ripresa.
Lo studio è stato condotto in 3 gruppi, di cui uno ha assunto caffeina per 15 giorni, uno è stato sottoposto a un rumore di 110 dB e l’altro a entrambi i trattamenti. La compromissione dell’udito negli individui del terzo gruppo è stata più prolungata.
È comunemente riconosciuto che una dieta priva di caffeina contribuisca ad alleviare i sintomi della malattia di Méniere, una patologia dell'orecchio interno che causa vertigine, nausea, ipoacusia neurosensoriale fluttuante e acufeni. Tuttavia, questi miglioramenti non sono del tutto scientificamente provati e, pertanto, non si può parlare di correlazione Méniere-caffeina.
Al momento, sulla base degli studi scientifici svolti finora, non è possibile affermare con certezza se il caffè contribuisca in modo positivo o negativo sui disturbi dell’udito e, in particolare, sugli acufeni. Questo perché si tratta di studi statistici basati sull’osservazione.