La vertigine parossistica posizionale, tra le più comuni cause di vertigine, è una patologia caratterizzata da episodi improvvisi di vertigine oggettiva che insorge in seguito a movimenti della testa, coricandosi o alzandosi dal letto, girandosi su un fianco, chinandosi o guardando in alto. L'eziologia è da ricercare in un'alterazione funzionale dell’organo dell’equilibrio, che si trova nell’orecchio interno. Interessa prevalentemente la popolazione oltre i 50 anni e aumenta con l'età.
La vertigine posizionale è una malattia che provoca una vertigine intensa, di breve durata (< 60 secondi), scatenata da specifici movimenti del capo o semplicemente girandosi nel letto. E' determinata da detriti - soprattutto otoliti - che si staccano dalla loro sede e invadono uno dei tre canali semicircolari, prevalentemente il posteriore, che compongono l'organo dell'equilibrio.
La vertigine parossistica posizionale benigna può derivare da diverse cause, ma la più comune è il distacco di microscopici cristalli, noti come otoliti, nell'orecchio interno. Quando gli otoliti si separano dalla superficie cellulare e si muovono liberamente nei canali semicircolari dell'orecchio, le cellule ciliate vengono erroneamente stimolate, inviando al cervello informazioni sbagliate sul movimento e si avverte così la sensazione di vertigine.
Nella maggior parte dei casi non si conoscono le cause di distacco degli otoliti, in una piccola percentuale si possono ricondurre a:
Il sintomo principale è la vertigine violenta della durata di pochi secondi (inferiore a un minuto) scatenata dai movimenti della testa o quando ci si alza in piedi o ci si gira nel letto. Altri sintomi possono essere:
Per diagnosticare la vertigine posizionale, l'otorinolaringoiatra esegue l'esame vestibolare clinico con raccolta della storia clinica del paziente, i sintomi, la loro durata e frequenza. Se sospetta una vertigine posizionale, utilizza manovre diagnostiche tipo quella di Dix-Hallpike, Semont, Pagnini-McClure per confermare la diagnosi.
A seguito delle manovre diagnostiche il medico osserva la presenza del nistagmo (movimenti ritmici degli occhi) che di solito si manifesta poco dopo il test di provocazione. Potrebbero essere necessari ulteriori esami per identificare la causa e il tipo di vertigine.
Il trattamento delle vertigini posizionali è essenzialmente fisico attraverso delle manovre terapeutiche che hanno lo scopo di riposizionare, a seconda del canale coinvolto, il materiale otolitico nella sede d'origine. Le tecniche sono diverse ma hanno sempre lo stesso scopo, permettere alla forza di gravità, mediante specifiche posizioni della testa indotte dallo specialista, di spostare i cristalli dal canale semicircolare verso il vestibolo. La terapia farmacologica può essere un valido aiuto solo per ridurre il corteo sintomatologico che, spesso, accompagna la VPPB, quali nausea, vomito e ansia. In caso di recidive in donne oltre i 50 anni di età può essere utile la somministrazione di vitamina D.
Sebbene la vertigine parossistica posizionale sia facilmente trattabile, spesso si ripresenta nel corso degli anni o permane uno stato di instabilità che, lentamente, si esaurisce. A questo scopo esistono esercizi specifici che possono ridurre i sintomi e migliorare la stabilità. Queste manovre possono provocare vertigini pertanto, è sempre consigliabile eseguirle sotto visione del medico e, successivamente, in autonomia.
La manovra di Epley, utilizzata per liberare il canale semicircolare posteriore dagli otoliti, è composta da diverse fasi e deve essere eseguita dallo specialista. Vengono svolti i seguenti passaggi:
Una seconda manovra liberatoria è quella di Sémont. Questa consiste in diversi passaggi:
Questa manovra, di facile apprendimento, può essere effettuata dal paziente stesso per facilitare la scomparsa delle vertigini. E' obbligaoria la supervisione di un'altra persona. Attualmente la Manovra di Epley e la Manovra di Semont sono ritenute le migliori metodiche di trattamento per la vertigine parossistica posizionale del Canale Semicircolare Posteriore.
La vertigine posizionale benigna è spesso innocua, ma può essere molto spiacevole e invalidante per chi ne è affetto. Le vertigini sono di solito provocate da movimenti rapidi e a scatti della testa, come quando ci si piega, ci si alza rapidamente o ci si gira nel letto. Di seguito, vi proponiamo 5 semplici esercizi da fare a casa ogni giorno per aiutare a contrastare le vertigini:
Esegui questo esercizio da seduto o in piedi:
In piedi:
Ruotare il corpo:
Piegare la testa:
La vertigine posizionale non è una condizione pericolosa. I sintomi di solito scompaiono da soli nel giro di alcune settimane o mesi. Tuttavia, è sempre indispensabile consultare uno specialista otorinolaringoiatra o audiologo per la corretta diagnosi e conseguente terapia. Spesso, anche dopo un trattamento efficace, la vertigine posizionale si ripresenta più volte, anche dopo diversi anni. Solo in rari casi la malattia può portare a disturbi vertiginosi permanenti. Un valido aiuto è rappresentato dagli esercizi di riabilitazione effettuati in strutture specialistiche che possono essere appresi ed eseguiti autonomamente a casa, al fine di velocizzare il recupero funzionale.
Anche i sintomi che si associano alla vertigine possono essere molto fastidiosi. La persona colpita deve imparare a gestirli nella vita quotidiana. Lo stato d'ansia che accompagna la sensazione di instabilità può alterare notevolmente la qualità di vita della persona con ripercussioni sull'attività lavorativa e le abitudini sociali. I risvegli notturni causati dalla vertigine possono provocare nervosismo e stanchezza diurna. L'aumentato rischio di cadute, con conseguenti danni fisici, limita i movimenti, la sicurezza e l'autonomia della persona con vertigini.
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