Per comodità di comprensione ripartiamo la manovra in 3 diverse fasi, portando per esempio un paziente che ha una vertigine quando si gira verso destra mentre è a letto.

Fase 1: il medico fa sedere il paziente con le gambe sul lettino. Con le mani trattiene la testa del paziente e la ruota di 45 gradi verso destra (lato patologico). Contemporaneamente alla rotazione si dovrà far sdraiare il paziente, facendo in modo che la testa sia in posizione più bassa rispetto al tronco (circa 20°), mantenendo questa posizione per circa due minuti.

Fase 2: si aspetta l'eventuale insorgenza della vertigine e, una volta esaurita, il medico ruota il capo del paziente di 90 gradi verso sinistra (lato sano). 

Fase 3: il medico chiede al paziente di ruotare verso il fianco sinistro con il viso rivolto verso il pavimento stanza, mantenendo questa posizione per circa due minuti.

Terminata anche la terza fase, il paziente viene riportato in posizione seduta. 

Ricordiamo di non eseguire queste manovre senza il supporto di personale medico specializzato.

La manovra di Epley è considerata una manovra sicura. Tuttavia, deve essere effettuata con cautela in persone con patologie della colonna o pregressi interventi chirurgici della regione cervicale.

E' bene sapere che durante la manovra diagnostica e la successiva manovra liberatoria è facile che insorga un'intensa vertigine, alcune volte associata a nausea, che si risolve al massimo in un minuto. Sebbene nella maggior parte dei casi di VPPB del CSP con la manovra di Epley la sintomatologia si risolve, in alcuni pazienti è necessario ripetere la manovra.

In caso di persistenza della sintomatologia o qualora la storia clinica non sia particolarmente tipica della VPPB, risultano necessarie indagini radiologiche.