La meningite è una malattia infiammatoria acuta che interessa le meningi ovvero il sistema di membrane che riveste il cervello e il midollo spinale.
Ogni anno, in Italia, vengono segnalati circa 1.000 nuovi casi di meningiti batteriche. La fascia di età più colpita è quella pediatrica e in particolare i bambini sotto l'anno di età. Le meningiti possono essere causate da batteri, virus, funghi e parassiti. Quelle più gravi e pericolose sono quelle batteriche che possono determinare la morte del soggetto colpito o esiti gravemente invalidanti.
Le meningiti sono malattie particolarmente contagiose. L'infezione generalmente può trasmettersi stando in vicinanza di un soggetto malato (meno di 1 metro), attraverso le goccioline di saliva che si disperdono nell’aria mentre si parla, con gli starnuti o tossendo.
I sintomi con cui possono presentarsi sono numerosi e tra questi i più frequenti sono: febbre alta, dolore o rigidità del collo, mal di testa intenso, vomito (spesso senza nausea), sonnolenza, convulsioni (comuni ad altre patologie quali la sindrome di Susac).
Purtroppo ancora oggi il 10-15% dei soggetti colpiti da meningite muore e il 20-30% ha conseguenze gravi e invalidanti (danni cerebrali, sordità, epilessia, paralisi, ritardo neuropsicomotorio). Tanto più precoce è il trattamento, tanto maggiori sono le probabilità di successo e che la malattia guarisca senza esiti. L'unico modo al momento disponibile per prevenire le meningiti batteriche è la vaccinazione: esistono vaccini per ciascuna famiglia dei principali batteri responsabili.
Una delle conseguenze più importanti della meningite è rappresentata dalla sordità. Si calcola che la perdita uditiva dovuta a meningite interessi il 20% circa di tutti i casi di bambini sordi con età inferiore ai 3 anni.
La perdita uditiva, spesso totale, è determinata da un danno al nervo acustico e/o danno cocleare. Molto probabilmente il danno è determinato da una labirintite dovuta alla diffusione diretta dell'infezione dallo spazio subaracnoideo attraverso l'acquedotto cocleare. Questo porta alla distruzione delle strutture sensoriali con sordità completa.
Altri possibili meccanismi includono il danno diretto delle fibre nervose e danni ischemici secondari. È ormai generalmente accettato che qualsiasi danno all'udito si verifica fin dall'inizio dell’infezione.
La perdita totale dell'udito altera lo sviluppo delle capacità comunicative, in particolare nei bambini che non hanno completamente sviluppato o concluso l’acquisizione del linguaggio (< 3 anni). Queste conseguenze giustificano gli sforzi di identificazione precoce della sordità ai fini di un immediato e appropriato percorso riabilitativo. Anche la parziale perdita uditiva o le perdite monolaterali devono essere identificate il più precocemente possibile, perché questi bambini spesso sono asintomatici e mostrano compensazioni comportamentali che nascondono il deficit. La stimolazione sensoriale acustica può mancare o essere ridotta ed è, pertanto, fondamentale il ruolo sia dei genitori sia degli insegnanti.
Tutti i bambini che si stanno riprendendo dalla meningite batterica dovrebbero, pertanto, essere valutati audiologicamente in centri specializzati prima della dimissione dall'ospedale. Un altro motivo per non ritardare la diagnosi audiologica e quindi la valutazione e l’identificazione di qualsiasi danno uditivo, è il processo di ossificazione della coclea che può verificarsi entro pochi mesi dalla meningite. Questo processo è importante nelle perdite uditive profonde perché se l'ossificazione progredisce su tutta la coclea, la riabilitazione uditiva attraverso l’utilizzo dell’impianto cocleare rende l’atto chirurgico estremamente complesso e il beneficio determinato dal suo utilizzo, meno apprezzabile.