Il rumore, così come il suono, è prodotto dalle onde di compressione e rarefazione dell’aria provocate dalle vibrazioni di un corpo sul suo asse che vengono recepite dal sistema acustico come sensazione sonora. La differenza fisica tra rumore e suono sta nella periodicità e regolarità delle onde sonore, essendo quelle del rumore assolutamente irregolari e non sinusoidali. Dal punto di vista fisiologico il suono si può distinguere dal rumore anche per il grado di accettabilità che comporta. Il rumore di una motocicletta può essere gradito a chi guida ma non al passante. Gli esempi potrebbero continuare numerosissimi; in questi casi non esistono a livello uditivo lesioni anatomiche o funzionali, ma la stimolazione inopportuna del senso dell’udito può agire negativamente sulla sfera psichica in modo tale da determinare reazioni di diverso tipo, fisiologiche o patologiche, a seconda degli individui.
Una relazione della Commissione Europea fa emergere che il 20% circa della popolazione dell’Unione (80 milioni di persone) è esposto quotidianamente a livelli di inquinamento acustico diurno superiore a 65 decibel (il decibel – dB – misura il livello di intensità sonora). A titolo di esempio, la soglia minima di udibilità in una persona che sente bene è compresa tra 0 e 20 dB prendendo come riferimento le frequenze comprese tra 500 e 4000 Hz; la voce sussurrata è di circa 40 dB, quella di conversazione 60 dB. Un aspirapolvere emette circa 70 dB; il traffico in autostrada 75 dB; un autocarro 90 dB; la metropolitana in transito 100 dB; in un concerto rock si raggiungono i 120 dB vicino alla soglia del dolore che è di 130 dB.
I rumori forti si riscontrano più facilmente nelle grandi città; il risultato è che un’alta percentuale di popolazione che vive in aree urbane lamenta un generale peggioramento della qualità della vita, mentre il 5 - 10% soffre di disturbi del sonno causati dal rumore notturno.
Il rischio causato dall’esposizione al rumore varia in base alle caratteristiche fisiche del fenomeno, ai tempi, alle modalità di manifestazione dell’evento acustico e alla sensibilità della persona. Schematicamente è possibile classificare i danni provocati dal rumore in due categorie: extrauditivi e uditivi.
Gli effetti extrauditivi del rumore sono dati da difficoltà di concentrazione, cefalea, irritazione.
Per quanto riguarda gli effetti uditivi, è ormai sufficientemente dimostrato il rapporto causa-effetto tra rumore e danno uditivo. L’azione del rumore si può realizzare nell’arco di anni (trauma acustico cronico) o svolgersi in breve tempo (trauma acustico acuto o impulsivo), generando un’ipoacusia da rumore.
Dall’idea di promuovere una cultura dell'ascolto consapevole e del benessere uditivo tra i più giovani, nasce il progetto "Ci Sentiamo Dopo", realizzato da Amplifon, che coinvolge le scuole secondarie su tutto il territorio italiano. È una delle iniziative create all’interno di “We Care”, il programma dell’Azienda a favore dell’inclusione sociale e della sostenibilità nei 28 paesi dove opera.
Oltre a coinvolgere gli studenti mediante un toolkit didattico, laboratori e workshop, il progetto prevede anche l’utilizzo dell’app “Ci Sentiamo Dopo”, sviluppata da Otohub, start-up con una visione innovativa sul futuro dell’audiologia e parte del gruppo Amplifon. Si tratta di un vero e proprio noise-tracker grazie al quale tutti i cittadini, anche i più giovani, possono rilevare i livelli di rumore degli ambienti e identificare le “oasi acustiche” dove poter vivere un'esperienza uditiva piacevole e sicura.
Attraverso l’app “Ci Sentiamo Dopo” ed il suo noise tracker, l’iniziativa vuole inoltre coinvolgere studenti e cittadini in una campagna di sensibilizzazione sui benefici che città più sostenibili e meno inquinate dal punto di vista del rumore possono avere sul nostro benessere uditivo e sulla nostra salute. Se come dice la NGO Quiet Coalition l’inquinamento acustico è il nuovo fumo passivo, grazie a “Ci Sentiamo Dopo” possiamo contribuire alla sua riduzione nelle città del futuro.
Normative sull'inquinamento acustico
Secondo il D.M. 29-11-2000, la messa in atto degli interventi di riduzione del rumore deve seguire un ordine di priorità:
L’intervento di prevenzione, unico elemento che ci protegge dal danno, deve essere pertanto attuato alla fonte, lungo la propagazione del rumore e sull’uomo. Ognuno di noi può adottare rimedi contro l’inquinamento acustico quali: sul posto di lavoro – se particolarmente rumoroso - durante attività sportive (es. caccia), lavori per hobby è necessario utilizzare gli otoprotettori (cuffie o tappi) che riducono l’intensità sonora percepita e il conseguente danno. Ascoltare la musica in cuffia a basso volume così come a casa o in automobile. Se si frequentano concerti non stare molto vicino agli altoparlanti. Evitare di utilizzare utensili o prodotti per il “fai da te” (es. trapano, smerigliatrice, tagliaerbe) al mattino presto, nel primo pomeriggio o in tarda serata.
Se un cittadino si ritiene disturbato dal rumore prodotto da infrastrutture di trasporto, da attività produttive, pubblici esercizi, attività commerciali o artigianali/industriali può presentare un esposto per inquinamento acustico all’autorità amministrativa competente (Comune o Provincia se il disturbo ricade in ambiti territoriali di più comuni) o all’Autorità Giudiziaria.