Per sordità rinogena si intende una riduzione della capacità uditiva conseguente a un’otite siero-mucosa meglio conosciuta come otite catarrale, caratterizzata dalla presenza di liquido a carattere infiammatorio, più o meno denso, nella cavità dell’orecchio medio.
La sua frequenza è alta per lo più in età infantile e nell’anziano. La principale causa dell’otite media catarrale è il malfunzionamento della tuba di Eustachio. La tuba di Eustachio partecipa con le cavità nasali alla formazione della struttura rino-faringo-tubarica e riveste un ruolo fondamentale nel mantenimento della pressione tra l’interno dell’orecchio medio e la pressione atmosferica. Attraverso un meccanismo a valvola di apertura e chiusura (per es. quando si deglutisce o sbadiglia), regola il drenaggio delle secrezioni dall’orecchio medio e lo protegge dalle secrezioni nasofaringee. Fenomeni infiammatori che interessano il naso possono coinvolgere anche le strutture mucose rinofaringee e, conseguentemente, la tuba di Eustachio. Il blocco della funzione drenante determina accumulo di liquido prodotto dal processo infiammatorio, nell’orecchio medio. Le cause responsabili della comparsa della sordità rinogena sono:
Il versamento endotimpanco determina una ipoacusia trasmissiva di entità variabile, mono o bilaterale con sensazione di orecchio pieno, autofonia, acufeni e, alcune volte, dolore e vertigini.
La diagnosi è semplice e si basa sull’anamnesi, l’otoscopia e, fondamentale, l’impedenzometria.
La terapia deve avere come obiettivo il ripristino della ventilazione dell’orecchio medio al fine di ottenere la risoluzione del processo flogistico e il drenaggio del versamento endotimpanico, con conseguente recupero della funzione uditiva.
La terapia termale - inalazioni, vaporizzazioni, insufflazioni tubo-timpaniche, politzer - è di prima scelta per la cura della sordità rinogena e quindi dell’otite media catarrale, ripristinando la permeabilità tubarica e il trofismo della mucosa.
Le acque sulfuree salso-bromo-iodiche-magnesiache, entrando a diretto contatto con le mucose delle vie aeree, svolgono un’efficace funzione protettiva e curativa nelle patologie croniche e/o recidivanti delle vie respiratorie superiori e inferiori. La componente salsobromo-iodica, grazie all’effetto osmotico favorisce la detersione e il lavaggio delle mucose, la fluidificazione dei secreti e la distrettuale riduzione della carica batterica con potenziamento dell’attività svolta dallo zolfo. Inoltre, la componente bromo-iodica ha una significativa azione antisettica diretta. Lo zolfo si trova nelle acque sulfuree e la sua presenza assicura varie azioni farmacologiche e terapeutiche. Lo Zolfo delle acque sulfuree inalato allo stato gassoso sottoforma di Idrogeno Solforato (H2S) esercita sulla mucosa dell’apparato respiratorio una notevole azione terapeutica antinfiammatoria e mucolitica. Inoltre, a queste azioni, va aggiunta la grande importanza che tali acque esercitano sulle risposte immunologiche stimolando il sistema immunitario.
Stesso beneficio può essere ottenuto con la terapia aerosolica utilizzando cortisonici e mucolitici.