Sordità e malattie metaboliche

Alla ricerca di una relazione

Un gran numero di condizioni patologiche possono causare o aggravare una perdita uditiva. Vediamo la relazione che intercorre tra l’ipoacusia e le più frequenti malattie metaboliche.

Le cause dell’insorgenza della sordità

La riduzione della capacità uditiva, nella maggior parte dei casi, è determinata da una degenerazione età-dipendente delle strutture uditive con progressivo danno e conseguente aumento della soglia di sensibilità uditiva. Numerosi sono i fattori che influenzano sia l’insorgenza sia la gravità del calo uditivo che generalmente vengono suddivisi in fattori intrinseci (genetica, ipertensione arteriosa, diabete, malattie metaboliche, malattie sistemiche, infezioni) ed estrinseci (rumore, farmaci ototossici, dieta, fumo, alcool). Tuttavia, entrambi agiscono spesso in sinergia: è ormai accertato che l’evento patogeno può agire singolarmente o insieme ad altri, tanto da rendere difficile individuare, se non in una ridotta percentuale di casi, quale sia stata la causa principalmente responsabile del danno.

Quale relazione esiste?

Con il boom economico il sovrappeso in età infantile, giovanile e adulta, l’aumento delle malattie metaboliche, le dislipidemie correlabili all’alimentazione sono fonte di interesse primario della medicina preventiva. L’attenzione verso questo complesso fenomeno sociale e culturale è proseguito nel tempo, sino a monitorare l’incremento e la crescente precocità delle manifestazioni cliniche di patologie metaboliche e cardiovascolari collegate al sovrappeso. 

La sindrome metabolica si esprime con un aumento della pressione arteriosa, del colesterolo, dei trigliceridi e con un dismetabolismo glucidico. I fattori di rischio cardiovascolare come l’iperglicemia, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione arteriosa, sono direttamente correlati ad una alterazione della funzione cocleare con conseguente calo della capacità uditiva. I danni vascolari da ipercolesterolemia si evidenziano in una riduzione del lume vascolare, diminuzione dell’apporto di sangue e conseguente ipossia cocleare (carenza di ossigeno).

Anche se molti studi suggeriscono un'associazione tra diabete mellito di tipo 1 e 2 e l’ipoacusia, i cambiamenti patologici nella coclea in associazione con lo stato diabetico restano da chiarire. Gli effetti del diabete mellito sulla morfologia cocleare sono stati osservati nella membrana basale e nella membrana basilare, che si presenta notevolmente ispessita, dando luogo ad una microangiopatia diabetica con conseguente danno da riduzione dell’apporto ematico e di ossigeno alle cellule cocleari.

Modificare le proprie abitudini e il proprio stile di vita, anche se difficile, ci preserva non solo dalla riduzione della capacità uditiva, ma da tutti quei danni cardiovascolari e di organo che sono incompatibili con il concetto di vivere bene.

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