La sindrome di Pendred è una malattia autosomica recessiva, classicamente definita dalla combinazione di sordità neurosensoriale congenita bilaterale e dalla presenza del gozzo, una patologia definita dall'aumento del volume della tiroide.
I sintomi della sindrome di Pendred sono:
Orientativamente nel 50% dei casi di Sindrome di Pendred la causa è sconosciuta, si sospetta che possa essere legata a fattori genetici e ambientali, ma le ricerche non hanno ancora portato alla scoperta di una causa specifica.
L'unica causa della Sindrome di Pendred conosciuta, responsabile per la restante metà dei casi, è invece la mutazione del gene SLC26A4. Questo gene fornisce le istruzioni per la produzione di una proteina chiamata pendrina, responsabile del trasporti di ioni quali cloruro, ioduro e biacarbonato dentro e fuori le cellule e di conseguenza importante per mantenere i corretti livelli di ioni nella tiroide e nell'orecchio interno.
Lo squilibrio di questi ioni interrompe lo sviluppo e la funzione della ghiandola tiroidea e delle strutture nell'orecchio interno, che porta ai caratteristici sintomi della Sindrome di Pendred elencati precedentemente.
Sebbene non vi sia alcun trattamento per la sindrome di Pendred, alcuni specifici sintomi possono essere trattati. Poiché la sindrome è ereditaria e può comportare problemi alla tiroide, all'udito e all'equilibrio, molti specialisti possono essere coinvolti nel trattamento. Per ridurre la probabilità di progressione della perdita dell'udito, le persone affette da Sindrome di Pendred dovrebbero:
Gli apparecchi acustici rappresentano un rimedio per le persone con ipoacusia da lieve a grave. Per trattare i problemi della ghiandola tiroidea invece, occorre effettuare controlli periodici da un endocrinologo.
La Sindrome di Pendred viene diagnosticata principalmente in base alla presenza di:
La diagnosi di queste anomalie può essere condotta tramite tomografia computerizzata e/o risonanza magnetica per immagini. La TC viene preferita poiché fornisce una migliore evidenza di eventuali cambiamenti ossei. Successivamente, la diagnosi viene confermata da specifici test genetici molecolari.