Se capita di sentire dei rumori, fischi, ronzii, quando gli altri intorno non avvertono nulla o quando non ci sono cause esterne di questa, spesso sgradevole, sensazione uditiva, è possibile che si tratti di acufene.
Secondo i National Istitutes of Health americani (NIH), l’agenzia federale per la ricerca nell'ambito della salute, sono molti a sentire questi rumori "fantasma". L’NIH calcola infatti che il 10 percento della popolazione sia interessata dal fenomeno, mentre secondo la Mayo Clinic, una delle più prestigiose istituzioni sanitarie statunitensi, sarebbe addirittura un americano su cinque. In Italia la stima di coloro che percepiscono ronzii all'orecchio è di circa il 15 percento della popolazione.
In ogni caso si tratta di un disturbo molto diffuso con possibili molteplici cause, non ancora tutte individuate con certezza. L'acufene può essere associato all'esposizione ai rumori, all'età e anche agli effetti collaterali di diversi farmaci. Vale la pena considerare che si tratta di un sintomo importante, da non sottovalutare. Infatti, gli acufeni possono essere anche un segnale di una possibile presbiacusia, la diminuzione dell'udito dovuta all'avanzamento dell'età. Proprio per questo motivo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, in caso di presenza di acufeni, di effettuare un controllo dell’udito per verificare eventuali forme di ipoacusia.
Come effettuare il controllo? Innanzitutto è importante rivolgersi a centri dedicati, dove tecnici specializzati sono in grado di eseguire specifici esami per verificare se l'acufene è accompagnato da un calo dell’udito. Si tratta in particolare dell'audiometria tonale e vocale esami che richiedono circa 30 minuti, comprensivi anche di un colloquio iniziale. E grazie ai risultati dei test è possibile valutare una risposta personalizzata al problema. Può essere un dispositivo acustico studiato sulla base delle specifiche peculiarità della persona, se l'acufene è effettivamente accompagnato da ipoacusia. Possono essere strumenti sonori, che emettono particolari frequenze, tali da permettere di "neutralizzare" il senso spiacevole di rumore e favorire così il rilassamento.