Spesso proprio nel silenzio si avvertono di più i ronzii e i fischi, ma esistono dispositivi acustici per ritrovare il relax.
Sono ronzii, fischi, fruscii dentro le orecchie, a volte intermittenti, spesso continui. Variano di intensità e possono essere anche pulsanti. Si chiamano acufeni, compaiono a ogni età ma toccano in percentuale maggiore le persone sopra i 60 anni. Ma una cosa li accomuna: vengono percepiti in modo più fastidioso nel silenzio. Anzi, nei casi più lievi, sono percepiti solo nel silenzio. E quindi proprio nel momento in cui si va a dormire la sera, rendendo più difficile prendere sonno.
Il rumore nelle orecchie si verifica su uno o entrambi i lati. Se al rumore nelle orecchie si aggiunge una insolita pressione, questo potrebbe essere un segno di perdita uditiva improvvisa. Se i sintomi persistono, è necessario consultare uno specialista.
Alcune persone hanno maggiori probabilità di sentire nelle orecchie un suono assimilabile al battito del proprio cuore. Contrariamente all'acufene "reale", questo sibilo può essere sentito anche dal medico attraverso uno stetoscopio. Questo respiro sibilante è spesso causato da cambiamenti a livello dei vasi sanguigni.
Il ronzio nelle orecchie non è altro che l'acufene. Soprattutto, i rumori a breve termine nell'orecchio sono descritti come "ronzio nelle orecchie"; questi derivano, ad esempio, da musica ad alto volume, concerti o esposizione ad altri rumori. Tuttavia, il ronzio nelle orecchie può anche essere causato da fattori fisici, come un'otite media o un corpo estraneo nell'orecchio. Un'altra causa comune può essere lo stress. Il ronzio nelle orecchie combinato con le vertigini è un segno caratteristico della perdita improvvisa dell'udito e della cosiddetta sindrome di Menière.
I rumori possono essere espressi come fischi, segnali acustici, ronzii, colpi o fruscii nell'orecchio. Le persone colpite spesso descrivono i rumori come toni molto acuti che si verificano in modo continuo e monotono.
Ciò che il paziente percepisce come un normale rumore pulsante nell'orecchio è determinato dal flusso del sangue. I pazienti spesso descrivono questo suono come percezione del proprio battito cardiaco nell'orecchio.
Quando un rumore all'orecchio aumenta e diminuisce con il ritmo del battito cardiaco, è chiamato acufene pulsante. Ad esempio, una possibile causa dell'acufene pulsante può essere l'ipertensione.
Va detto innanzitutto che gli acufeni non sono una malattia, ma un sintomo. Quindi per prima cosa è consigliabile rivolgersi a centro specializzato per eseguire un esame audiometrico, allo scopo di capire se il disturbo sia associato a un'ipoacusia, cioè a una carenza della capacità uditiva. Spesso invece non esistono cause. Ma perché proprio la notte gli acufeni disturbano di più? Una prima spiegazione è che i rumori di fondo del giorno sono in grado di "mascherare" gli acufeni. Molte persone che ne soffrono dichiarano per esempio che i suoni della natura, come quello prodotto dalle onde o il frinire delle cicale, oppure una musica rilassante a basso volume impediscono loro di "concentrarsi" sugli acufeni, fin quasi a non sentirli. Questa constatazione sta alla base delle ricerche che hanno condotto alla creazione di dispositivi acustici in grado di indurre il relax necessario a prendere sonno.
Come detto, il disturbo ha forti caratterizzazioni soggettive - varia di intensità ed è anche differente il tipo di rumore percepito - e implicazioni psicologiche diverse da persona a persona. Amplifon offre dunque la possibilità di ricorrere a tre tipi di apparecchi, che tendono a rispondere alle mutevoli esigenze di ciascuno. Si tratta di dispositivi che alleviano il fastidio degli acufeni emettendo suoni modulabili secondo il bisogno e procurando una sensazione di relax che favorisce il sonno. Come una ninna nanna.