Coronavirus: mascherine trasparenti per non udenti

Cominciano a nascere soluzioni personalizzate per le persone con perdita uditiva
Ultimo aggiornamento 14 giugno 2021

Mascherine: un problema per i non udenti

L’utilizzo della mascherina come misura di prevenzione per il Coronavirus è ormai obbligatorio in tutta Italia, con maggiore attenzione nei luoghi chiusi, e in alcune regioni anche all’esterno. Nel riaffermare l’importanza dell’utilizzo di questo dispositivo di protezione individuale, è importante però considerare alcune delle conseguenze indesiderate per le persone più fragili. Indossare una mascherina facciale può infatti compromettere la capacità di comunicazione di alcune persone, principalmente non udenti e ipoacusici, poiché impedisce la lettura delle labbra e può di conseguenza ridurre il livello di comprensione del linguaggio trasmesso dalla bocca.

Sicuramente, la rimozione di segnali di supporto visivi può rendere la comunicazione più faticosa a causa dello sforzo mentale richiesto per ascoltare, soprattutto in presenza di rumori di fondo, dove è necessaria maggiore concentrazione per la comprensione del messaggio verbale di interesse. Di conseguenza, anche nel caso in cui una persona con problemi uditivi riesca a seguire ciò che viene detto, avrà comunque meno risorse mentali per immagazzinare e ricordare ciò che ha sentito. Una conseguenza non intenzionale delle misure di prevenzione potrebbe essere che il distanziamento sociale venga sostituito dall'isolamento sociale e dunque da conseguente malessere mentale negli adulti più anziani che soffrono di perdita dell'udito

Il coronavirus tende infatti ad assumere una forma più grave negli anziani, molti dei quali soffrono già di perdita dell'udito, rendendo le persone ricoverate in ospedale sono particolarmente vulnerabili. Le maschere respiratorie N95 e FFP3 per gli operatori sanitari in prima linea possono filtrare il 95% delle particelle, ma hanno molte più probabilità di distorcere e ridurre il livello del parlato rispetto agli altri DPI esistenti. Ciò rende la comunicazione particolarmente difficile in un momento di forte ansia nel quale, fra l’altro, il contenuto delle conversazioni è nuovo e imprevedibile. 

L'idea USA delle mascherine trasparenti

Una giovane studentessa universitaria del Kentucky, comprendendo il problema di accessibilità e comunicazione costituito per i non udenti dalla necessità di indossare la mascherina, ha ideato una ingegnosa soluzione insieme a sua madre. Ashley Lawrence, una 21enne che studia istruzione per non udenti e ipoacusici alla Eastern Kentucky University, sta realizzando mascherine con un pannello di plastica trasparente nel mezzo, che rende visibile la bocca di chi le indossa. Questo modello fornisce un aiuto cruciale per non udenti e ipoacusici, che hanno l’opportunità di leggere le labbra dell’interlocutore o comunicare più facilmente nella lingua dei segni, poiché in essa l’utilizzo delle espressioni facciali è fondamentale e fa parte della grammatica stessa.

In effetti, l'uso delle mani e del viso per la comunicazione nel linguaggio dei segni potrebbe esporre i non udenti e gli ipoacusici a un maggior rischio di contrarre il COVID-19, poiché una delle raccomandazioni per evitare di contagiarsi è quella di smettere di toccarsi il viso, c'è dunque sicuramente bisogno di mascherine che possano adattarsi a questo tipo di esigenze. Per questo motivo, Lawrence ha ritenuto che fosse il momento di aiutare una fetta della popolazione troppe volte trascurata. “Ho pensato che fosse molto importante che, anche in un momento come questo, i non udenti riuscissero a stabilire quel tipo di comunicazione" ha dichiarato la giovane ragazza.

Lawrence ha dichiarato che lei e sua madre stanno sperimentando diversi tipi di mascherine, comprese quelle che si avvolgono intorno alla testa o al collo adatte a persone con impianti cocleari o apparecchi acustici. In pochi giorni Lawrence ha ricevuto centinaia di ordini; attualmente offre le sue maschere gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno.

Mascherine per non udenti in Italia

L’idea di Ashley Lawrence ha avuto una grande eco anche in Italia e fortunatamente numerosi enti hanno cominciato a mobilitarsi per assicurare la fornitura di questi speciali DPI a chi ne avesse bisogno.
L’assessore della Regione Lombardia alle Politiche sociali, abitative e Disabilità Stefano Bolognini mesi fa ha scritto una lettera all'allora Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte per sollecitare il Governo a occuparsi con più attenzione dei non udenti e del problema mascherine trasparenti, raccogliendo l’appello lanciato dall’Ente Nazionale Sordi.

Fra i primissimi comuni a distribuire gratuitamente mascherine trasparenti per i non udenti, per i loro familiari e per tutti coloro con cui ogni giorno sono in contatto, dai dipendenti pubblici al personale sanitario c’è Pietrasanta, in provincia di Lucca, Toscana. L'associazione Emergenza Sordi ha acquistato direttamente dagli USA mascherine chirurgiche trasparenti sanitarie, per uso interno dell'associazione, testate dallo staff dell'associazione con grande soddisfazione. 

Molte altre regioni, fra le quali Campania, Abruzzo, Molise e Piemonte hanno cominciato a muoversi nella stessa direzione in città quali, solo per citarne alcune, Napoli, Perugia, Grugliasco e Collegno, dove i cittadini non udenti hanno realizzato un video in LIS con sottotitoli per ringraziare le amministrazioni locali di aver dato l’opportunità di avere delle mascherine trasparenti per leggere il labiale.  «Pensare che servano solo ai non udenti - commenta Giuseppe Petrucci, presidente dell’Ente nazionale sordi - è un messaggio sbagliato. In realtà è uno dei tanti modi per rendere più accessibile la comunicazione tra sordi e non. Quindi dovrebbero metterle tutti o almeno chi ha un impiego pubblico».

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