Cure termali per l’udito: quando è utile farle

Ultimo aggiornamento 16 maggio 2022

I benefici delle cure termali

La medicina termale definita anche Idrologia Medica, è una disciplina medica che studia e le caratteristiche dei mezzi di cura termale, la modalità di applicazione, le azioni biologiche e farmacologiche e gli effetti terapeutici. Gli agenti curativi idrominerali sono gli elementi naturali presenti nelle terme, dotati di una specifica attività terapeutica (es. le acque minerali, i fanghi, le grotte) e vanno considerati come dei veri e propri composti medicamentosi contenenti diversi principi attivi minerali che, in virtù delle azioni esercitate sull'organismo producono effetti locali, generali e riflessi.

Il termine Crenoterapia (dal greco crené = sorgente) indica l’insieme delle tecniche che utilizzano i mezzi di cura termali a scopo preventivo, terapeutico e riabilitativo. Le sorgenti termali, così come la loro azione terapeutica, non sono tutte uguali, ma si differenziano in base agli elementi naturali che compongono le proprie acque.

Nel corso del tempo lo spettro dei disturbi e delle patologie per cui viene indicato il trattamento termale è andato via via ampliandosi, anche in virtù dell’evoluzione dell’idea di salute, non più intesa come semplice assenza di una specifica malattia, ma come stato di benessere psicofisico generale. Di seguito ci occuperemo dei benefici della terapia termale su alcune patologie delle vie aeree superiori e dell’orecchio in particolare.

Cure termali per l'orecchio

Ormai da molti anni la ricerca clinica ha confermato e ribadito la validità delle acque termali nella terapia delle malattie di pertinenza otorinolaringoiatrica e audiologica, in particolare nella cura delle rinopatie vasomotorie o allergiche, delle sinusiti croniche, delle otiti medie catarrali (sordità rinogena), purulente e delle otiti barotraumatiche.

Gli effetti delle acque termali sulle mucose delle vie aeree superiori si basano sulla capacità di diminuire la viscosità delle secrezioni rendendole più fluide, permettendo così il ripristino della motilità ciliare, componente fisiologica essenziale della cavità nasale. A ciò si aggiunge l’attività antiinfiammatoria e decongestionante esercitata tipicamente dall’acqua termale. Gli adulti e soprattutto i bambini nelle affezioni delle vie aeree superiori presentano ostruzione nasale quasi costante con fuoriuscita abbondante di catarro denso, mucoso, alcune volte giallognolo, a cui si può associare cefalea. Frequentemente è presente tosse grassa, note di bronchite e, in alcuni casi, propagazione dell’infezione dal naso o dalla gola verso l’orecchio.

Tra le malattie dell’orecchio più comuni c’è sicuramente l’otite purulenta, il versamento nell’orecchio medio che normalmente si verifica a seguito di un’otite media acuta non completamente risolta o all’ostruzione delle tube di Eustachio. Il versamento può essere sterile, ma generalmente contiene batteri patogeni. Il blocco delle tube di Eustachio, che causa il deposito di catarro tubarico, può essere dovuto ad un’infiammazione della rinofaringe, a reazioni allergiche, a ipertrofia adenoidea oppure a diverse altre patologie.

Nell’otite catarrale il dolore è assente e si manifesta con una riduzione della capacità uditiva. Questo tipo di sordità è detta rinogena ed è di tipo trasmissivo, cioè determinata da alterazioni funzionali dell’apparato di trasmissione sonora (membrana del timpano e catena degli ossicini). Nelle forme purulente vi è presenza di dolore provocato dal fluido che si accumula nell’orecchio medio e che esercita pressione contro il timpano. Il protocollo termale prevede l’associazione tra inalazioni a getto ed insufflazioni endotimpaniche, a cui vengono associate ulteriori terapie inalatorie utili per trattare eventuali patologie abbinate.

Le insufflazioni endotubariche, che devono essere prescritte e somministrate sotto controllo medico, vengono eseguite mediante cateterismo tubarico (politzer nei bambini), si basano sull’humage che permette di inalare l'idrogeno solforato, principio basilare dell'acqua sulfurea verso la tuba di Eustachio e, da qui, verso l’orecchio medio. L’obiettivo è ripristinare la pervietà della tuba ostruita da muco, liberare l’orecchio medio dal catarro o dal pus e ripristinare la pressione nell’orecchio medio, che deve essere in equilibrio con la pressione esterna e quella del rinofaringe. In tal modo la trasmissione delle onde sonore, inizialmente impedita dalla presenza del catarro, ritorna normale e scompare o quanto meno si attenua sensibilmente la sensazione di “orecchio chiuso” e l’ipoacusia trasmissiva si risolve.

L’insufflazione è di solito preceduta dalla inalazione caldo-umida e seguita da aereosol e nebulizzazioni, sempre con acqua termale sulfurea, in modo tale da modificare in modo favorevole le condizioni tissutali e umorali degli stati infiammatori o disreattivi acuti, cronici o recidivanti della mucosa rinofaringea, della tuba e dell’orecchio medio.

Come accedere alle cure termali

Sono oltre 380 i Centri termali accreditati, distribuiti in 20 Regioni e 170 Comuni, che offrono una ampia varietà di acque destinate all’impiego in diverse aree cliniche (soprattutto per dermatologia, sindrome metabolica, muscolo-scheletrica, riabilitativa, otorinolaringoiatrica e respiratoria).

L’assistenza termale è erogata dal SSN nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza (LEA) ai cittadini affetti da determinate malattie che possono trarre "effettivo beneficio" da questo tipo di cure. Gli assistiti possono usufruire al massimo di un ciclo di cure ogni anno con l’eccezione dei soggetti riconosciuti invalidi, che possono fruire di un ulteriore ciclo, correlato all’invalidità riconosciuta. Per accedere ai trattamenti termali a carico del SSN, è necessaria la prescrizione del proprio medico di famiglia o di uno specialista, con l’indicazione della patologia e del ciclo di cura da erogare.

In base alla normativa nazionale, a decorrere dal 1° gennaio 2017 il ticket è dovuto per queste cure dagli assistiti non esenti. Gli esenti per reddito, per patologia e alcune categorie di invalidi sono tenuti, invece, al pagamento della quota fissa per ricetta.

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