Decalogo per la comunicazione inclusiva in tempo di Covid

Scopri come comunicare in maniera efficace con chi soffre di ipoacusia nell’era delle mascherine
Ultimo aggiornamento 26 gennaio 2021

Da Amplifon – leader globale del mercato retail dei servizi per la cura dell’udito – arriva un decalogo di comportamento per la comunicazione inclusiva

Dieci semplici regole applicabili da tutti e in grado di superare le difficoltà che le persone affette da disturbi uditivi possono incontrare in questa fase di emergenza sanitaria, anche a causa del necessario utilizzo dei dispositivi di protezione individuale:

  1. Non togliere mai la mascherina mentre parli e mantieni sempre la distanza di sicurezza dagli altri, anche in presenza di persone ipoacusiche;
  2. Parla con un ritmo regolare, non eccessivamente veloce, e scandisci le parole con più chiarezza – ma senza esagerare - per facilitare la comprensione;
  3. Se ti accorgi che la persona con la quale stai parlando non riesce a comprenderti, ripeti quanto hai già detto con parole semplici e dirette;
  4. Guarda sempre il tuo interlocutore negli occhi e non voltarti, affinché il suono delle tue parole non si disperda e possa raggiungere direttamente la persona con la quale stai parlando;
  5. Se la conversazione si svolge tra più persone contemporaneamente, non sovrapporti con altri, rispetta sempre i turni;
  6. Non mangiare o fumare mentre parli: la chiarezza delle tue parole e la comprensione del discorso ne trarranno vantaggio;
  7. Il linguaggio del corpo può aiutare molto. Per questo motivo, accompagna il tuo discorso, quando possibile, con gesti semplici e intuitivi;
  8. Sfrutta l’opportunità delle video-chiamate che, in questo momento di distanziamento sociale, sono una valida alternativa per mantenere il contatto anche a distanza. Gli interlocutori, se soli nelle proprie abitazioni o comunque in luoghi isolati, potranno evitare di indossare la mascherina, fattore che permetterà loro di poter vedere e seguire il labiale durante la conversazione;
  9. Elimina ogni rumore di fondo durante la conversazione. La tecnologia attuale, in questo senso, aiuta, permettendo di ridurre il rumore di fondo attraverso funzionalità dedicate;
  10. Oggi molti dei problemi di udito possono essere risolti. Valuta sempre l’importanza di contattare uno specialista al manifestarsi dei primi segnali di difficoltà uditiva.

L’ipoacusia “da mascherina” - come ricorda ORL.news, il primo portale web italiano dedicato a contenuti scientifici in ambito ORL e supportato dal Centro Ricerche e Studi Amplifon, riportando una ricerca della Hispanic Hearing Healthcare Access Coalition - rappresenta un fenomeno diffuso per il quale è necessario ricercare soluzioni in tempi rapidi.

La mascherina provoca infatti un rimbombo della voce, con un calo nelle frequenze acute, le prime ad essere avvertite meno da chi ha un calo dell’udito. Inoltre, l’intensità del suono per chi ascolta diminuisce di quattro volte per ogni raddoppio della distanza fra gli interlocutori.

Stime mediche dei ricercatori dell’Ospedale di Portland, sempre riportate da orl.news, indicano come l’istintivo gesto di abbassare il dispositivo di protezione - avvicinandosi a chi sta parlando - per sentire di più possa, inoltre, aumentare le occasioni di contagio da Coronavirus.

“Il nesso tra utilizzo delle mascherine - al netto della loro assoluta necessità - e incidenza sull’isolamento delle persone ipoacusiche richiede particolare attenzione e una risposta puntuale e tempestiva soprattutto in termini di comportamento da parte di tutti noi”, ha sottolineato il Professor Alessandro Martini, Ordinario di Otorinolaringoiatria dell'Università degli Studi di Padova e già Direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’ateneo. “All’aumentare della distanza fra gli interlocutori, si somma l’effetto di schermatura del suono collegato all’uso della mascherina e questo riduce l’intensità sonora più che proporzionalmente. A questo fattore va aggiunto il rimbombo della voce e la conseguente difficoltà, per i soggetti ipoacusici, di identificare le frequenze acute, le prime ad essere perse”, ha aggiunto il Professor Martini.

I disturbi dell’udito sono un fenomeno che in Italia riguarda oltre 7,3 milioni di persone - circa il 12% della popolazione, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - ma che, ancora oggi, sconta un basso tasso di sensibilità: solo il 31% degli italiani ha, infatti, effettuato un controllo dell’udito negli ultimi cinque anni, mentre il 54% non lo hai mai svolto (fonte: Ministero della Salute).

Nel contesto attuale, la prevenzione dei disturbi uditivi gioca un ruolo ancora più fondamentale. Per questo la famiglia Amplifon rimane sempre al tuo fianco attraverso un protocollo straordinario attuato in tutti i negozi per erogare i nostri servizi in massima sicurezza.

Noi #ContinuiamoAdAscoltare per rimanere sempre accanto a te e al tuo udito.

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