Il danno solitamente non interessa la chiocciola e le vie acustiche centrali bensì interessa l’orecchio esterno/medio. Le cause all’origine possono essere molteplici: tappo di cerume, ostruzione del condotto uditivo esterno da corpo estraneo, otiti, otosclerosi – tra le più frequenti. Solitamente la rimozione delle cause determina una risoluzione del problema.
Tra le
terapie farmacologiche, quelle adatte alla cura di otiti sono
antibiotici, cortisonici, mucolitici, mentre alcuni
farmaci contenenti calcio possono favorire la risoluzione dell’otosclerosi determinando un rallentamento del processo di blocco della staffa.
In questo caso il danno riguarda in modo più o meno grave l’apparato recettoriale e può interessare la coclea o le strutture retrococleari. L’ipoacusia che ne deriva è solitamente più grave di quella trasmissiva e generalmente non è risolvibile con terapia farmacologica. Fanno eccezione quei rari casi di sordità improvvisa in cui la terapia con
cortisonici, diuretici e ossigenoterapia iperbarica determinano una regressione dell’ipoacusia.
In questa tipologia si associano nello stesso orecchio deficit neurosensoriali e trasmissivi. Tale situazione può essere determinata da un’unica causa, come l’otosclerosi in stadio avanzato, oppure legata a fattori eziologici diversi (otite media e trauma acustico cronico) o si verifica nel caso in cui un deficit uditivo di tipo neurosensoriale viene aggravato dall’insorgenza di un’otite catarrale. I traumi possono interessare direttamente l’orecchio e possono causare danni di vario grado al meccanismo di trasmissione o direttamente alla coclea. Il danno che ne deriva può essere pertanto di tipo trasmissivo, neurosensoriale o misto. L’
intervento specialistico con
associata una terapia farmacologica è, nella maggior parte dei casi, risolutivo del problema.