Le due condizioni, estremamente comuni, sembrano avere più legami di quanto si possa credere. Secondo recenti studi, per i diabetici raddoppia il rischio di calo uditivo.
Esiste una relazione tra diabete e calo uditivo. Diversi studi hanno dimostrato che chi soffre di diabete ha una probabilità di sviluppare un deficit sensoriale 2,15 volte maggiore rispetto al resto della popolazione, ossia il 200% in più. Questo rischio cresce con l'avanzare dell'età e può creare un circolo vizioso tra le due problematiche, incidendo negativamente sulla qualità della vita. Analizziamo insieme la patologia e il modo in cui può influire sull’udito.
Esistono due diversi tipi di diabete.
Il diabete di tipo 1 è causato dalla distruzione delle cellule che producono l’insulina, le cellule beta del pancreas, per un meccanismo di aggressione da parte del sistema immunitario. L’insulina, ormone che regola la concentrazione di glucosio nel sangue, non viene più prodotta e i diabetici hanno quindi la necessità di essere curati con iniezioni di tale ormone.
Vi è poi il diabete di tipo 2, nel quale l’insulina viene ancora prodotta, ma in quantità insufficiente a tenere sotto controllo il tasso di glucosio nel sangue, ovvero la glicemia. Significativo è l’impatto della patologia sulla qualità della vita: accanto alla retinopatia, patologia che colpisce gli occhi, e alla neuropatia diabetica che interessa invece il sistema nervoso, meriterebbe di essere presa in considerazione anche la cocleopatia diabetica, che riguarda appunto l’orecchio interno.
Le cause effettive alla base della cocleopatia diabetica non sono ancora state individuate con precisione, tuttavia le principali ipotesi ricollegano l’ipoacusia neurosensoriale che ne deriva ai disturbi vascolari, quali l’ispessimento delle pareti dei vasi e il ridotto flusso sanguigno a livello della coclea. Pertanto, la ricerca di alterazioni dell’udito nella popolazione diabetica o, viceversa, di alterazioni della glicemia nelle persone con difficoltà uditive, potrebbe portare alla diagnosi precoce di deficit dell’udito e all’attuazione di strategie correttive, in grado di tradursi in un miglioramento della qualità della vita.