La tuba uditiva, conosciuta come tromba di Eustachio, è un condotto lungo 3-4 centimetri, che mette in comunicazione la cassa del timpano con il rinofaringe (naso) e quindi con l’esterno.
La principale funzione è areare la cassa del timpano e mantenere la pressione dell’orecchio medio uguale alla pressione esterna. Questa attività è compiuta attraverso i normali movimenti di apertura e chiusura tubarici che avvengono durante la deglutizione, lo sbadiglio e altri movimenti che stimolano i muscoli di cui è dotata la tuba.
La condizione clinica conosciuta come tuba beante indica un’anomala e cronica alterazione del fisiologico meccanismo di apertura e chiusura della tromba di Eustachio con persistenza dell’apertura della tuba. La tuba beante è un’affezione che viene riconosciuta raramente: interessa prevalentemente le donne, colpisce un solo orecchio ed è caratterizzata da una sensazione di orecchio chiuso, autofonia e ipoacusia intermittente. Questa condizione rappresenta l’esito di diverse situazioni patologiche, quasi sempre acquisite, determinate da:
All’otoscopia non si rilevano alterazioni della membrana timpanica mentre all’otomicroscopia si possono evidenziare piccoli movimenti della membrana timpanica sincroni ai movimenti respiratori. L’esame audiometrico tonale può evidenziare un piccolo deficit uditivo limitato alle basse frequenze. Il timpanogramma è in genere normale ed è caratterizzato da un aumento della “compliance” (picco elevato) e, alcune volte, da una serie di spike che sono la rappresentazione grafica degli atti respiratori.
Per quanto riguarda i rimedi e la terapia per la tuba beante, l’approccio può essere di tre tipi: